Mobilitazione di UNCEM e sindaci contro la chiusura delle banche in montagna

Mobilitazione di UNCEM e sindaci contro la chiusura delle banche in montagna

Le banche abbandonano le montagna. Sempre più spesso arrivano notizie dai sindaci dei Comuni montani, in particolare quelli più periferici, di chiusure di agenzie e sportelli bancari nei loro territori. Una manifestazione per denunciare questa tendenza è stata organizzata lo scorso 14 aprile a Bologna (nella foto) dai sindaci di Monghidoro, Barbara Panzacchi, e di San Benedetto Val di Sambro, Alessandro Santoni. Si è trattato di una iniziativa trasversale alla quale hanno partecipato, oltre ad UNCEM e ANCI, sindaci (anche da fuori regione), consiglieri regionali, associazioni di categoria, imprese e sindacati, tutti uniti per dire no alla chiusura delle banche nei piccoli comuni dell’Appennino, vittime in questo periodo di una vera e propria “desertificazione bancaria” che può avere pesanti ripercussioni sociali ed economiche per i loro territori.

A seguito della manifestazione, UNCEM si mobilita sia a livello nazionale che regionale per chiedere alle banche di fermarsi. Il presidente nazionale Marco Bussone, presente alla manifestazione, ha detto: «Le banche stanno sbattendo la porta in faccia ai sindaci; ci dicono che basta l’home banking, ma questo è un insulto alle comunità locali. Chiudere sportelli in città non è la stessa cosa che farlo in un piccolo comune».

Il presidente della delegazione UNCEM dell’Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, commenta: «Le chiusure avvengono quasi sempre con una informale comunicazione senza una preventivo confronto con i sindaci e con le associazioni che rappresentano il tessuto sociale ed economico della montagna. La motivazione è sempre quella: “non vi sono più i numeri per tenere aperto”, la stessa che ha portato negli anni alla chiusura di tanti altri servizi pubblici in montagna. È troppo facile - continua il presidente - gestire servizi e attività nelle aree più forti e redditizie e abbandonare quelle più deboli. In montagna la propensione al risparmio da parte dei cittadini è tradizionalmente maggiore, risparmio che però viene messo a profitto dalle banche altrove, ignorando il tessuto sociale dei territori che nel passato hanno fatto la loro fortuna. La denuncia promossa dai sindaci dell’Appennino Bolognese può essere estesa a tutta le zone più periferiche della montagna regionale e nazionale, per cui chiediamo l’intervento delle Istituzioni e del Governo, seguendo il positivo esempio di quanto avvenuto con Poste Italiane che ha boccato la chiusura degli uffici postali nei comuni montani, in molti casi implementando i servizi erogati».

Anche la sindaca di Monghidoro, Barbara Panzacchi, in piazza ha fatto appello alle istituzioni: «Siamo qui oggi per chiedere un intervento politico che passi dai Consigli regionali fino al Parlamento e al Governo. Continueremo a non tacere e ad alzare la voce per protestare contro le gravi scelte degli istituti bancari».

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